Come dice la parola stessa è l’insieme delle forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento traumatico, catastrofico o violento, in cui la persona ha avuto timore di perdere la vita.
La parola trauma deriva dal greco e significa ferita; il corpo è stato improvvisamente danneggiato da una forza così potente che non ha potuto difendersi, non è stato in grado di prevenire le lesioni, la ferita è così grande che le capacità di guarigione naturali del corpo sono inadeguate a risolversi senza assistenza medica. Il trauma può essere stato determinato da un cataclisma naturale come un terremoto, oppure un incidente d’auto o aereo, ma anche una violenza sessuale oppure l’aver assistito alla violenza verso una persona cara o un familiare. Secondo il DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) il DSPT, dall’acronimo inglese posttraumatic stress disorder, si caratterizza per:
– esposizione a morte effettiva o minacciata, grave infortunio o violenza sessuale
– sintomi di intrusione
– evitamento persistente degli stimoli associati all’evento traumatico
– alterazioni negative nelle cognizioni e nell’umore che sono associate all’evento traumatico
– alterazioni nell’eccitazione e reattività che sono associate all’evento traumatico
Ricordi intrusivi ricorrenti, involontari, relativi all’evento traumatico possono manifestarsi; sogni ricorrenti angoscianti; reazioni dissociative (flashback) in cui il l’individuo sente e agisce come se gli eventi traumatici si stessero riproponendo realmente; intensa angoscia dopo l’esposizione a richiami del trauma; alterazione dei parametri fisiologici e organici dopo l’esposizione al trauma. Per intenderci, queste erano le reazioni sintomatiche dei marines americani al ritorno dalla guerra del Vietnam. Nonostante i flashback ed i pensieri intrusivi che sembrano riproporsi di continuo nella mente della persona traumatizzata, in realtà l’atteggiamento è quello dell’evitamento, ovvero la persona non vuole ricordare particolari, immagini, persone, suoni legati al trauma. La persona vuole evitare di ricordarlo, ma in modo quasi dissociato, lo rivive involontariamente ogni qual volta si ripresentano alla memoria degli elementi o quando nella realtà stessa vi sono situazioni, percezioni che fanno riafforare il trauma. Tra le caratteristiche comportamentali vi possono essere queste manifestazioni:
- comportamento irritabile e arrabbiato, esplosioni di rabbia.
- comportamento spregiudicato o autodistruttivo
- ipervigilanza.
- risposta allarmata esagerata.
- difficoltà di concentrazione.
- insonnia o difficoltà di addormentamento.
E’ interessante notare che i sintomi del DSPT esordiscono dopo circa 3 mesi dall’evento traumatico.
La psicoterapia diviene fondamentale per superare e liberare la persona dall’incubo di rivivere l’evento traumatico. Inizialmente gli incontri si basano principalmente sulla fortificazione delle difese psichiche della persona; solo quando la persona sarà sufficientemente forte si lavorerà di comune accordo nel ricordare il trauma. Freud diceva che l’unico modo che abbiamo per spogliare un ricordo della tonalità traumatica dolorosa è di riviverlo ricordandolo. Solo ripetendo il trauma possiamo trasformarlo in ricordo; viceversa il trauma potrebbe mantenere tutta la sua carica prorompente e distruttiva anche per tutta la vita.