sostegno psicologico
♦ sostegno a chi necessita di comprendere meglio una situazione o ha difficoltà a prendere una decisione; ai genitori che vivono un momento di impasse con i loro figli; agli insegnanti che non riescono a gestire una situazione in classe o con qualche allievo in particolare; alla persona che ha un familiare malato. Sostegno in tutte quelle situazioni dove la persona necessita di un supporto senza necessariamente intraprendere una psicoterapia. Generalmente la frequenza delle sedute è bimensile, ovvero una volta ogni quindici giorni.
psicoterapia
♦ psicoterapia individuale alla persona che sente di avere bisogno di un lavoro esplorativo approfondito finalizzato al superamento di sintomi invalidanti come ad esempio l’ansia, gli attacchi di panico, sentimenti depressivi e solitudine, bulimia e anoressia, blocchi scolastici, difficoltà relazionali. La frequenza in questo caso è di almeno una seduta alla settimana. La durata del trattamento non può essere stabilita a priori in quanto quello della psicoterapia è un tempo soggettivo: ci sono persone che riescono a sciogliere i propri nodi in tempi brevi e persone che invece necessitano di un tempo maggiore. A differenza del ‘sostegno psicologico’ qui si esplora il funzionamento della persona andando un pò più in profondità affinchè possano venire scardinati i nuclei problematici più profondi. Per intendere meglio possiamo immaginare il malessere psicologico come causato da ferite dell’anima; ora, come per le ferite del corpo, se non disinfettiamo a sufficienza tenderanno a riformarsi sacche infette. E’ proprio determinante, affinchè il malessere venga superato una volta per tutte, disinfettare e curare bene le ferite psicologiche. Certamente queste si cicatrizzeranno e ne vedremo sempre il segno, ma analogamente alla cicatrice fisica, non proveremo più quel dolore che ci affiggeva.
♦ psicoterapia di coppia può essere utile nel caso di malessere generalizzato che impedisce il buon funzionamento della coppia. Ad esempio quando i conflitti predominano determinando un clima famigliare negativo fino a ripercuotersi sul benessere della persona e di chi la circonda; difficoltà di comunicazione; difficoltà ad affrontare una separazione, difficoltà o blocchi sessuali. La frequenza delle sedute è di una volta alla settimana per poi ridursi gradualmente. L’obiettivo nella terapia di coppia è di offrire uno spazio in cui ci si possa conoscere, diventare consapevoli del proprio funzionamento e dell’altro/a e trovare una spiegazione alla difficoltà che ha portato alla consultazione. Attraverso il raggiungimento della consapevolezza si può lavorare sulla riconciliazione se è questo l’obiettivo dei due partner oppure, nel caso della separazione, arrivare ad affrontare questo evento spesso doloroso nel miglior modo possibile impedendo così che l’evento si tramuti in trauma. La consulenza di coppia prende in considerazione anche il trattamento indiretto del benessere famigliare nel caso ci siano figli minorenni attraverso momenti di riflessione e confronto sul ruolo genitoriale.
supervisione e formazione attiva
♦ supervisione rivolta ad operatori sanitari, educatori, insegnanti, genitori.
Knowles (1994) affermava: “via via che una persona diventa adulta il suo bisogno e la sua capacità di autoguidarsi, di utilizzare la propria esperienza nell’apprendimento, di valutare la propria disponibilità ad apprendere, e di organizzare il proprio apprendimento attorno ai problemi della vita reale, crescono con regolarità dall’infanzia sino alla preadolescenza, per poi aumentare rapidamente durante l’adolescenza”. In ogni percorso formativo inoltre le differenze individuali vanno salvaguardate e valorizzate. Per l’apprendimento degli adulti diviene centrale apprendere attraverso l’azione. L’acquisizione di alcune abilità deve essere promossa fin dalla più tenera età: la capacità di risolvere problemi è stimolata, nello sviluppo, dall’esercizio continuo nei giochi a incastro, alla risoluzione di problemi concreti, fino a giungere alle esercitazioni di problem solving, dove il ruolo dell’emozione nel processo di apprendimento si rivela sempre centrale.
L’assunto di base che fa da sfondo a questa modalità di lavoro consiste nell’inquadrare l’apprendimento come funzione non solo cognitiva, ma affettivo-emotiva che, in quanto tale, si esplica al di dentro di un complesso di relazioni che sono quelle con l’insegnante-formatore, con il gruppo dei colleghi e con le relazioni parentali interiorizzate. L’apprendimento in quanto processo ha, quindi, le sue radici nella storia affettiva di ognuno e nella dinamica interpersonale.
Perciò l’obiettivo di questo tipo di formazione non è di trasmettere nozioni e concetti accademici, quanto piuttosto comprendere e apprendere attraverso l’esperienza rielaborandola all’interno di uno spazio specifico formativo.
In questo caso viene utilizzato come strumento di lavoro il role playing e lo psicodramma. Affinchè il lavoro abbia buoni risultati la frequenza è di una volta ogni quindici giorni.
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