- Migliorare le capacità di relazione con gli altri
- Sciogliere molti dei sintomi specifici noti come ad esempio attacchi di panico, disturbi d’ansia, sindromi depressive, bulimia e anoressia, ecc.
- Costruire una buona relazione sentimentale
- Affrontare una separazione o un lutto
- Sostenere e migliorare le capacità genitoriali nei casi di difficoltà nel rapporto con i figli o nei casi di adozione e affidamento
- Sciogliere le difficoltà lavorative e/o scolastiche
- Migliorare le capacità di indipendenza e autonomia
La differenza di trattamento è relativo all’età:
- quando si tratta di difficoltà riscontrate in bambini intervengo sui genitori perché spesso il bambino si fa portavoce di un malessere familiare. Quindi l’intervento è indirizzato a sanare l’ambiente in cui il bambino cresce. Se invece il problema è strutturale al bambino stesso ovvero manifesta un malessere che è indipendente dalla famiglia allora invio ad un collega che si occupa specificamente di bambini.
- se si tratta un adolescente invece il percorso è relativamente breve, di solito dura non più di un anno/due. Si lavora direttamente con il ragazzo/a con il consenso dei genitori visto che è minorenne. Durante il trattamento si coinvolgono anche i genitori a periodi alterni in modo da aiutare a seguire anche da un punto di vista familiare il ragazzo/a.
- con l’adulto invece si lavora senza limiti di tempo. Questo accade in quanto in età adulta la personalità si è ormai strutturata, quindi lo scioglimento dei nodi che ostacolano il benessere della persona è soggettivo. Un trattamento può durare pochi colloqui, lavorando più che altro sul focus del problema, oppure può durare degli anni a seconda della necessità appunto del paziente. Si può proporre una terapia breve (40 sedute) ad un paziente che non abbia patologie troppo gravi e che abbia capacità introspettive e analitiche. Generalmente le persone che vengono a consulto potrebbero avere bisogno di risolvere un problema in particolare, fare una scelta nella vita, ad esempio cambiare lavoro, o partner, oppure decidere di andare a vivere da soli, o dovere elaborare un lutto ecc. Si decide insieme al paziente come si vuole lavorare: sulla risoluzione del problema, ovvero si dice “lavorare sul focus o domanda”, oppure, se il paziente lo desidera, su una esplorazione più ampia e profonda che corrisponde un pò al “conosci te stesso affinchè tu possa essere veramente te stesso.
Ove la persona lo richieda espressamente o lo ritenga io stessa durante la raccolta iniziale anamnestica è possibile avvalersi del supporto psicofarmacologico; quindi invio il paziente a visita da un neurologo o psichiatra con cui collaboro.
Perchè una persona dovrebbe ricorrere all’aiuto di uno psicologo?
Il percorso di vita di una persona potrebbe vedersi come il corso di un fiume; tutto scorre tranquillamente finché accade qualcosa a perturbarne l’andamento: il cambiamento di ruolo, il passaggio da un periodo di vita ad un altro (ad es. transitare da un ciclo di scuola all’altro; diventare genitore; perdere un genitore; entrare in menopausa o in andropausa; andare in pensione, oppure cambiare il ruolo lavorativo, separazione ecc.) oppure l’accadere di un trauma, sono eventi che possono determinare una significativa perdita di equilibrio. Ad esempio spesso anche la nascita di un figlio potrebbe essere causa della perdita di un’ omeostasi della coppia; quando l’evento che determina la perturbazione non riesce ad essere metabolizzato e la coppia non si ristruttura su nuovi equilibri, lo psicologo può essere d’aiuto. Lo stesso si può dire ogni qual volta la persona non riesce, con le proprie risorse, a trovare un modo per stare bene. Spesso il risultato della pressione o stress a cui viene sottoposta la persona determina stati ansiosi/depressivi accompagnati da attacchi di panico, disturbi psicosomatici (dermatiti, alopecia, psoriasi, disturbi gastrointestinali, ulcere, cefalee ecc.), disturbi del comportamento alimentare, disturbi del comportamento sessuale, disturbi nevrotici (agorafobia, claustrofobia, nevrosi ossessive, ipocondria, nevrosi traumatiche, disturbi sessuali, ecc.).
I benefici della psicoterapia psicoanalitica
Nel lavoro terapeutico con l’adulto e l’adolescente la tecnica psicoanalitica consente di andare a scardinare nuclei problematici inconsci rimasti irrisolti che determinano i conflitti, quindi sintomi e malessere.
La terapia psicoanalitica permettendo di modificare nel profondo atteggiamenti e comportamenti sbagliati, determina la risoluzione definitiva del conflitto e l’attenuarsi del sintomo.
Come già sosteneva S. Freud l’uso terapeutico della parola è uno dei migliori modi per uscire dal malessere.
Solo conoscendo come funzioniamo e perchè, possiamo intravedere la via d’uscita e migliorare il nostro modo di affrontare le relazioni umane, il lavoro, i ruoli sociali, la vita. Ecco quindi i grandi benefici della psicoterapia psicoanalitica:
- Migliorare le capacità di relazione con gli altri
- Sciogliere molti dei sintomi specifici noti come ad esempio attacchi di panico, disturbi d’ansia, sindromi depressive, bulimia e anoressia, ecc.
- Costruire una buona relazione sentimentale
- Affrontare una separazione o un lutto
- Sostenere e migliorare le capacità genitoriali nei casi di difficoltà nel rapporto con i figli o nei casi di adozione e affidamento
- Sciogliere le difficoltà lavorative e/o scolastiche
- Migliorare le capacità di indipendenza e autonomia
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